lunedì 5 ottobre 2009

Fair value, valore equo

Fair value, valore equo
Istituto Paritario “Giacomo Leopardi”
Prof. Roberto Maurizio



L’articolo 2426 del codice civile, numeri 1 e 9, prevede il costo quale criterio base per le valutazioni delle poste in bilancio. Tale criterio di valutazione riguarda le valutazioni di bilancio dell’impresa in funzionamento ed è quello che, in teoria, dovrebbe lasciare minor spazio agli apprezzamenti soggettivi. La norma di legge, inoltre, prevede che il costo debba essere costantemente riesaminato al fine di non precludere il riconoscimento di eventuali perdite; in conseguenza della rilevazione di perdite e svalutazioni, se queste vengono meno, si impone il ripristino del costo originario. Tuttavia, la prassi contabile internazionale e, in particolare, i principi contabili internazionali (Ias), sono attualmente orientati, il taluni casi, all’abbandono del costo in favore del “fair value”, che lo Ias 32 e lo Ias 39 definiscono come già detto, “il corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili, in un’operazione fra terzi”. In sostanza, si tratta della valutazione al valore che si può definire “di mercato”, tradotto dalle direttive comunitarie in “valore equo”. Per comprendere le motivazioni che hanno portato all’introduzione del metodo di valutazione in questione, è importante evidenziare il diverso approccio al bilancio dei principi contabili internazionali rispetto alla prassi vigente nel nostro Paese e, più in generale, in altri Paesi, che deriva dalle direttive comunitarie; infatti, i primi si rivolgono agli investitori e presentano il bilancio in una visione prevalentemente prospettica, mentre i secondi, interessati alla tutela dei soci e dei creditori, hanno come finalità la prudente valutazione ai fini della conservazione del capitale. In sostanza, i principi contabili internazionali interpretano il bilancio in chiave evolutiva (dinamica) e, seppure nel rispetto del principio di competenza, il risultato dell’esercizio è visto quale indicazione delle “performance” aziendali future; da questo punto di vista i documenti internazionali sono vicini alla prassi contabile statunitense, che interpreta in bilancio in chiave prospettica, al fine di fornire agli investitori la possibilità di stimare la capacità di generare utili futuri e di interpretare eventuali rischi futuri connessi all’investimento, in modo tale da potere assumere decisioni in campo economico finanziario. I valori correnti, rispetto ai costi storici, hanno il pregio di costituire un migliore riferimento ai fini della capacità previsionale.Il fair value, come il costo, deve essere correttamente interpretato e rappresentato. In sostanza, il fair value costituisce una stima, al pari di tutte le valutazioni di bilancio e, quale stima, deve rispettare il principio generale che presiede alla formazione del bilancio, ovvero la rappresentazione veritiera e corretta, prevista dall’articolo 2423, comma 2, del codice civile. Le stime in sostanza devono essere attendibili.

mercoledì 2 settembre 2009

Il riordino dell'Istruzione tecnica

Dalla “Riforma Gentile” alla “Riforma Gelmini”


Riordino degli Istituti tecnici


Dopo 78 anni dalla “Riforma Gentile” del 1931, l’Istruzione superiore cambierà. Il Consiglio dei ministri ha approvato sia la “Riforma dei Licei”, che passeranno da più di 400 indirizzi sperimentali a soli sei (artistico, classico, scientifico, linguistico, musicale e scienze umane), sia il Riordino dell’Istruzione tecnica e professionale. Vediamo cosa propone la “Riforma Gelmini” per gli Istituti tecnici, tralasciando i professionali e i licei, attraverso il comunicato stampa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca trasmesso il 28 maggio scorso.

Cultura e formazione tecnica
Finalmente con il riordino dell'istruzione tecnica e professionale, inizia oggi il processo di riforma della scuola secondaria. Questa mattina, infatti, dopo 78 anni dall'ultimo riordino datato 1931, il Consiglio dei Ministri ha approvato 2 Regolamenti che riformano gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Le norme introdotte con i nuovi Regolamenti riorganizzano e potenziano questi istituti a partire dall'anno scolastico 2010-2011 come scuole dell'innovazione. “Il rilancio della cultura tecnica e professionale - ha affermato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - è la migliore risposta della scuola alla crisi, perché favorisce la formazione del capitale umano necessario per il rilancio del made in Italy e perché consente una pluralità di scelte formative integrate con la formazione professionale regionale, in contrasto con i rischi di dispersione scolastica”. “I nuovi regolamenti vanno in continuità con il già annunciato scopo di rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale - ha ribadito il ministro - che ha già dato importanti risultati come un aumento del numero degli iscritti già per il prossimo anno, soprattutto nelle regioni con maggiore presenza industriale”. Recenti indagini dimostrano che esiste una domanda di tecnici che è esattamente il doppio dell'offerta (300.000 tecnici richiesti dalle imprese contro i 140.000 attualmente offerti). Iscriversi ai nuovi istituti tecnici e professionali consentirà ai giovani maggiori opportunità occupazionali e una riduzione dei tempi di transizione tra scuola, formazione e lavoro.

Ecco i punti principali dei due regolamenti:
Riordino degli istituti tecnici
Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800 suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Le classi dei tecnici sono 40.307 frequentate da 873.522 alunni. Con il nuovo Regolamento, invece, si è puntato a limitare la frammentazione degli indirizzi, rafforzando il riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale. Nuovi istituti tecnici: 2 settori e 11 indirizziI nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 settori: economico e tecnologico ed avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Saranno ore effettive contro le attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti).Nel settore economico sono stati inseriti 2 indirizzi:
amministrativo, finanza e marketing; turismo.
Nel settore tecnologico sono stati definiti 9 indirizzi:
meccanica, meccatronica ed energia;
trasporti e logistica;
elettronica ed elettrotecnica;
informatica e telecomunicazioni;
grafica e comunicazione;
chimica, materiali e biotecnologie;
sistema moda;
agraria e agroindustria;
costruzioni, ambiente e territorio.
Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti tecnici confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.

Più ore di laboratorioIl Regolamento prevede, inoltre, lo sviluppo di metodologie innovative basate sulla didattica laboratoriale, ovvero su una metodologia che considera il laboratorio un modo efficace di fare scuola in tutti gli ambiti disciplinari, compresi gli insegnamenti di cultura generale (per esempio. Italiano e storia).
Gli indirizzi del settore tecnologico hanno inoltre i seguenti spazi di insegnamento in laboratorio:
264 ore nel biennio;
891 ore nel triennio di cui 561 ore in terza e quarta e 330 ore in quinta.
Più autonomia e flessibilità dell'offerta formativaI nuovi istituti tecnici sono caratterizzati da un'area di istruzione generale comune a tutti e due i percorsi e in distinte aree di indirizzo che possono essere articolate, sulla base di un elenco nazionale continuamente aggiornato nel confronto con le Regioni e le Parti sociali, in un numero definito di opzioni legate al mondo del lavoro, delle professioni e del territorio. Per questo, gli istituti tecnici avranno a disposizione ampi spazi di flessibilità (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno) all'interno dell'orario annuale delle lezioni dell'area di indirizzo. Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui già godono le scuole. In questo modo possono essere recuperati e valorizzati settori produttivi strategici per l'economia del Paese (come, ad esempio, la plasturgia, la metallurgia, il cartario, le costruzioni aereonautiche ecc.)
Ore dedicate alle 2 aree:
AREA ISTRUZIONE GENERALE
AREA INDIRIZZO
Primo biennio
660 ore
396 ore
Secondo biennio e quinto anno
495 ore
561 ore
Struttura del percorso didatticoIl percorso didattico degli istituti tecnici è strutturato in:
un primo biennio, dedicato all'acquisizione dei saperi e delle competenze previsti per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e di apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi in funzione orientativa;
un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono un complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni;
il quinto anno si conclude con l'esame di Stato. Le commissioni giudicatrici possono avvalersi anche di esperti.
Più inglese
Inoltre sono state incrementate le ore dello studio della lingua inglese ed è stata prevista la possibilità di introdurre lo studio di altre lingue straniere.
Insegnamento di scienze integrateE' previsto l'insegnamento di scienze integrate, al quale concorrono, nella loro autonomia, le discipline di "Scienze della terra e biologia", di "Fisica" e di "Chimica", con l'obiettivo di potenziare la cultura scientifica secondo una visione sistemica. Nuovi modelli organizzativiIl Regolamento prevede l'introduzione di nuovi modelli organizzativi per sostenere il ruolo delle scuole come centri di innovazione, attraverso la costituzione di
Dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti per un aggiornamento costante dei percorsi di studio, soprattutto nelle aree di indirizzo;
l'istituzione di un Comitato tecnico-scientifico, con composizione pariretica di docenti ed esperti, finalizzato a rafforzare il raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica, le esigenze del territorio e i fabbisogni professionali espressi dal mondo produttivo;
la realizzazione di un Ufficio tecnico per migliorare l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori e la loro sicurezza per le persone e per l'ambiente.
monitoraggio e valutazione delle innovazioni anche in relazione alle indicazioni dell'Unione europea.
Rafforzato rapporto con il mondo del lavoro e delle professioniLe norme introdotte hanno come obiettivo la creazione di un raccordo più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro.I risultati di apprendimento previsti a conclusione degli istituti tecnici saranno definiti entro il 2009 con uno specifico decreto ministeriale, attraverso il più ampio confronto e il pieno coinvolgimento dei docenti, dei dirigenti e del personale degli istituti tecnici.Per preparare l'applicazione del Regolamento sono previste misure di accompagnamento con attività di Informazione/formazione del personale scolastico sui contenuti della riforma e con una Campagna di informazione in relazione alle scelte per gli studenti e le famiglie per l'anno scolastico 2010/2011.

venerdì 31 luglio 2009

Vincenzo Montella. Alunno modello dell'Istituto "Leopardi"

Vincenzo Montella. Da “aeroplanino” a “principe dei conti”
Esami di Stato 2008-2009. Vincenzo Montella durante la prova orale


Un tifo da Curva Sud


Un'incantevole chiesetta di Torre Maura - Roma - (foto d Roberto Maurizio)


Vincenzo Montella passerà alla storia della “Magica Roma” come l’«aeroplanino» e resterà nel cuore di tutti gli studenti dell’Istituto Paritario Giacomo Leopardi della capitale come "principe dei conti". Montella, infatti, si è distinto per la forza di volontà e per l’impegno profuso nel conquistare il diploma di “Perito commerciale ed aziendale, corso Igea”. Il Ragionier Montella ha conquistato questa "meta" diplomandosi con l’ottima valutazione: 85/100. A Roma, in una giornata torrida del mese di luglio, tutta via del Pettirosso e quasi tutta Torre Maura hanno partecipato attivamente alla grande performance dell’«aeroplanino». Il “tifo” per il candidato “Montella” è stato “bipartizan”: sembra che anche qualche alunno “biancoceleste” abbia manifestato la sua “solidarietà solamente temporanea” per lo studente modello Vincenzo, che ha sbalordito tutta la Commissione d’esame. Durante la prova orale, ha risposto con prontezza e con proprietà di linguaggio a tutte le domande delle numerose discipline. In italiano e storia ha dato il massimo. Le sue risposte non si sono limitate al programma ministeriale. Hanno spaziato nel mondo della cultura toccando temi non solo italiani. Là dove però, il candidato Montella ha fatto valere la sua preparazione professionale è stata la materia più ostica del corso di ragioneria Igea: Economia aziendale. L’ex centravanti giallorosso ha risposto a tutte le domande che gli sono state sottoposte sul bilancio di esercizio. Montella, in particolare, ha commentato tutte le poste del bilancio d'esercizio della A.S. Roma S.p.A. Ovviamente, il candidato ha trattato l’argomento solo fiscalmente e civilisticamente: lo Stato Patrimoniale, il Conto economico, la Nota integrativa, il Rendiconto finanziario. Certo, il bilancio d’esercizio della Roma, in questo momento di crisi globale, non gode di ottima salute. Tuttavia, come ha sottolineato Montella, quello che è da valutare nelle poste significative dei ratios della società non sono solo le condizioni di partenza, ma sono gli outlooks, i trend dei principali indicatori.


Il Preside Giuseppe Calzone

Montella, durante gli esami di Economia aziendale dell'anno scorso (foto di Roberto Maurizio)


Montella si è presentato davanti alla Commissione d’esame di Stato, della quale faceva parte anche il Professor Giuseppe Calzone, Preside della scuola, insieme ad altri quattro studenti, che alla fine gli hanno chiesto l’autografo. Montella si era presentato un anno fa alla scuola e aveva studiato, sempre da privatista, per ottenere l’idoneità alla quinta classe. Quel titolo gli ha permesso di fare l’esame e di conseguire il diploma. Il Professor Calzone è rimasto piacevolmente colpito dal Montella - studente: « Ho apprezzato il suo impegno, si è preparato con alcuni insegnanti privati, non potendo frequentare con continuità le lezioni, considerato che fino a poche settimane fa era ancora alle prese con gli allenamenti. Ci teneva a questo diploma e credo che si senta gratificato dall’ottima valutazione ottenuta».


Lontano dai riflettori, vicino ai giovani

Montella ha ripreso a studiare dopo aver lasciato le scuole da ragazzo, per dedicarsi a tempo pieno al calcio. Adesso Vincenzo si sta calando nella nuova realtà, vuole cominciare l’esperienza di allenatore con umiltà, cercando di imparare. L’attività dei “Giovanissimi nazionali” comincerà il 10 agosto. Ci sono stati un paio di club di serie A che gli avevano offerto la possibilità di continuare a giocare a certi livelli, ma l’«aeroplanino» ha preferito dire basta. Non ha più voluto muoversi da Roma, dopo l’esperienze del Fulham e del ritorno alla Sampdoria. Ha scelto Roma, la sua città e una nuova vita lontano dai riflettori.Pomigliano sempre nel cuoreVincenzo Montella, nato a Pomigliano d’Arco, il 18 giugno 1974, giocatore di calcio, attaccante della Sampdoria, in prestito dalla Roma, ha esordito nella stagione 1990/91, in serie C1 con l’Empoli, dove rimase per cinque anni prima di passare in Serie B al Genoa dove resta una sola stagione per fare di nuovo il salto di categoria, passando in Serie A alla Sampdoria. È qui che Montella trova la sua consacrazione di goleador. Il risultato è strepitoso segna gol a raffica e porta la sua squadra alla qualificazione in Coppa Uefa. Montella segnerà 22 reti in 28 partite, miglior score di sempre da parte di un debuttante italiano in Serie A. L'anno dopo Montella continua a segnare a raffica: 20 reti in 33 gare, il partenopeo è sempre più bandiera blucerchiata. La storia d'amore tra Vincenzo e la Samp si interrompe però un anno dopo, quando un infortunio (pubalgia) ferma il giovane attaccante e mette in grande difficoltà la Samp, che a fine stagione retrocede in Serie B. Sono comunque 12 le marcature dell'Aereoplanino in 22 partite. Mantovani lo cede alla Roma, dove Montella spicca il volo affermandosi definitivamente come una delle punte più forti d'Europa.

mercoledì 1 luglio 2009

Economia aziendale 2009. Il testo e la soluzione

Sessione ordinaria 2009
Seconda prova scritta

Prof. Roberto Maurizio

M730 – ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE CORSO DI ORDINAMENTO

Indirizzo: GIURIDICO ECONOMICO AZIENDALE

Tema di: ECONOMIA AZIENDALE

(Testo valevole per i corsi di ordinamento e per i corsi sperimentali del progetto “SIRIO”)

Il controllo di gestione è un sistema di processi e di strumenti che guida la gestione verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali, assicurando che le risorse vengano acquisite e utilizzate in modo efficiente ed efficace.
Il candidato dopo aver illustrato con opportune esemplificazioni tale affermazione, consideri le seguenti informazioni relative ad Alfa spa, impresa che svolge attività industriale.
− La funzione Ricerca & Sviluppo, nell’anno 2008, ha messo a punto un prodotto innovativo la cui
commercializzazione è iniziata nel secondo semestre con tre commesse, diversificate nelle caratteristiche tecniche del prodotto, rispettivamente di 12.000 unità, 8.500 unità e 15.000 unità.
− La mappa seguente illustra il processo produttivo delle tre commesse evidenziando il passaggio ai Reparti e il supporto del Centro assistenza tecnica e controllo qualità.
− I costi diretti totali sostenuti per la lavorazione delle tre commesse sono relativi alle materie prime per 1.450.000,00 euro e alla manodopera per 680.000,00 euro.
− I costi indiretti contabilizzati nei Reparti di lavorazione sono:
Reparto A Reparto B Reparto C
Materie sussidiarie 92.000,00 160.000,00 124.000,00
Manodopera indiretta 66.000,00 115.000,00 89.000,00
Altri costi industriali 124.000,00 212.400,00 163.600,00

− I costi indiretti sostenuti nel Centro di assistenza tecnica e controllo qualità sono relativi alla manodopera indiretta per 54.000,00 euro, alla manutenzione per 18.000,00 euro e ad altri costi per servizi per 12.000,00 euro.

Il candidato, commentando le scelte operate:
a. definisca i criteri di localizzazione dei costi del Centro assistenza tecnica e controllo qualità sui
Reparti di lavorazione e quantifichi l’importo dei costi riversati;
b. calcoli il costo industriale di ogni commessa;
c. presenti lo Stato patrimoniale di Alfa spa al 31/12/2008, che evidenzi un Patrimonio netto di
24.400.000 euro e un totale dell’Attivo di 40.000.000 euro, e il Conto economico dal quale
emerga la differenza tra il Valore della produzione e i Costi della produzione pari a 5.060.000
euro.
Successivamente il candidato sviluppi uno dei seguenti punti.
1. Presentare il budget economico redatto da Alfa spa per l’esercizio 2009, corredato dai budget
delle vendite, della produzione e degli investimenti fissi, considerando che la società prevede un
incremento delle vendite del 4%.
2. Redigere i punti della Nota integrativa al bilancio di Alfa spa al 31/12/2008 relativi alle
Immobilizzazioni, al Patrimonio netto, ai Crediti e debiti e al Trattamento di fine rapporto.
3. Presentare lo Stato patrimoniale di Alfa spa al 31/12/2008 riclassificato secondo il criterio della
liquidità/esigibilità, effettuare l’analisi per indici e margini e redigere una relazione sulla
situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.
Dati mancanti opportunamente scelti.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
Sono consentiti la consultazione del Codice Civile non commentato e l’uso di calcolatrici tascabili non programmabili.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema

Svolgimento dei punti A e B
Il controllo di gestione è un sistema di processi e di strumenti che guida la gestione verso il
raggiungimento degli obiettivi aziendali, assicurando che le risorse vengano acquisite e utilizzate in
modo efficiente ed efficace.
Il monitoraggio dei costi è il primo punto nell’agenda dei lavori del controllo di gestione. Analizzare i
dati provenienti da un bilancio redatto a fini fiscali non conduce a risultati attendibili, non da contezza
di quanto costo generale bisogna imputare a ciascun bene prodotto, né permette di desumere efficacia
ed efficienza degli impianti di produzione.
Visivamente, tutti i costi che si aggregano attorno ad un prodotto sono come una cipolla. È una cipolla
della quale – appena iniziamo il processo di riordino dei conti che porta al controllo di gestione –
possediamo le singole sfoglie. Con il controllo digestione ricomporremo la cipolla e la rivedremo nella
sua interezza.

Un esempio
Alcuni anni addietro, un’azienda che opera nel settore della cartotecnica si rese conto che il suo magazzino dei colori era stracolmo di latte usate solo in parte. L’esubero di colore in giacenza era determinato dalla mancata connessione tra la richiesta di colore necessario ad effettuare la lavorazione per il cliente ed il colore presente nella singola latta. Mario Rossi, ordinando prodotto colorato per 150 kg aveva bisogno di circa metà del contenuto di colore presente in una latta. La rimanente parte veniva così affastellata in un magazzino sempre più ricolmo di colori in giacenza. Il magazzino era così intasato ed eterogeneo che anche quando un nuovo cliente riordinava lo stesso colore presente in giacenza si preferiva comprarne una nuova confezione per l’impossibilità di trovare quella già presente. In un anno il magazzino di colore arrivò a detenere giacenze per circa 80.000 euro. E lo stesso magazzino rischiava di divenire un locale di deposito piuttosto che un luogo di movimentazione della materia prima.
Dopo un anno, il titolare si rese conto dell’errore, impedì la vendita di prodotti cartotecnici per quantità non superiori a quelle necessarie a consumare l’intera confezione di colore per i colori meno richiesti e permise che venissero offerti quantitativi più ridotti solo per i quattro colori che storicamente venivano più richiesti dalla clientela (o che la rete vendita
avrebbe in tal maniera spinto).
L’anno successivo ebbe modo di verificare che, sull’intero territorio nazionale, la perdita di fatturato data dall’innalzamento dei quantitativi minimi su colori fuori standard era pari a 5.000 euro, mentre il minore costo in azienda ammontava a 45.000 euro.

Questa storia stimola molte riflessioni.
Innanzitutto, la gestione aziendale quotidiana, sana, onesta ed equilibrata porta comunque all’individuazione delle aree critiche e alla loro materiale risoluzione, anche in assenza di un controllo di gestione vero e proprio. Questo controllo di gestione “alla buona”, al pari di quello più ortodosso, fa sentire i suoi effetti sia sull’organizzazione aziendale (diminuzione dei colori) che sul marketing (nuovi quantitativi minimi) che sulla comunicazione (nuovo listino per i venditori).
Perché - quindi – affidarsi al controllo di gestione?
Perché un’analisi costante – ex ante, in itinere, ed ex – post, avrebbe condotto a tale risultato a decorrere da qualche ora dal primo ordine che avesse prodotto una giacenza di colore così elevata. La previsione (infausta) si sarebbe subito appalesata e immediatamente si sarebbe corsi ai ripari. Infatti, ancora oggi, i clienti che mantengono memoria dei diversi quantitativi minimi, si lamentano con i propri agenti di zona e tali lamentele pesano sull’umore della rete vendita. Se il controllo fosse stato svolto costantemente, nessuno avrebbe mai notato che l’azienda rischiava la deriva dei costi di tale materia prima.

La pianificazione è la prima attività della gestione intesa in senso ampio o, per meglio dire, della
gestione dei processi; il controllo, dopo le azioni che conseguono all’organizzazione, è invece la fase
conclusiva che inoltre torna certamente utile alla successiva ri-pianificazione.
Distinguiamo dunque:
§ Pianificazione
§ Controllo
§ Ri-pianificazione
Attraverso le previsioni si individuano quindi gli obiettivi che si desiderano conseguire in uno specifico
intervallo temporale, predisponendo i mezzi necessari quali risorse finanziarie, tecnologiche, umane,
oltre che le modalità di azione e i percorsi gestionali per raggiungere le mete prefissate.
Come tutti i sistemi, anche quello di controllo della gestione è costituito da più parti comunque tra loro
interdipendenti e in mutua relazione:
a) parte strutturale, formata dai vari elementi fisici;
b) parte meccanica, composta dalle modalità e dai meccanismi di funzionamento, cioè dalle tecniche;
c) parte procedurale, identificabile con il sistema di processo che governa, coordina e razionalizza le
interdipendenze e le relazioni tra i diversi elementi che compongono il sistema impresa.
L’impresa Alfa S.pA. svolge attività industriale.
-La funzione Ricerca&Sviluppo, nell’anno 2008 ha messo a punto un prodotto innovativo la cui commercializzazione è iniziata nel secondo semestre con tre commesse, diversificate nelle caratteristiche tecniche del prodotto, rispettivamente di 12.000 unità, 8500 unità e 15.000 unità.

-I costi totali sostenuti per la lavorazione delle tre commesse sono relativi alle materie prime per 1.450.000 euro e alla manodopera per 680.000 euro.
-I costi indiretti contabilizzati nei Reparti di lavorazione sono:
Reparto A Reparto B Reparto C
Materie sussidiarie 92.000 160.000 124.000
Manodopera indiretta 66.000 115.000 89.000
Altri costi industr. 124.000 212.400 163.600

I costi indiretti sostenuti nel Centro di assistenza tecnica e controllo qualità sono relativi alla manodopera indiretta per 54.000 euro, alla manutenzione per 18.000 euro ed altri costi per servizi per 12.000 euro.

si deve:
1 – definire i criteri di localizzazione dei costi
2 – calcolare il costo industriale di tutte le commissioni
3 – presentare lo Stato Patrimoniale di Alfa sapendo che il Patrimonio netto è di 24.400.000 ; tot. attivo 40.000.000
4 – presentare il Conto economico con differenza tra valori e costi deve essere di 5.060.000

Il candidato, commentando le scelte operate:
a. definisca i criteri di localizzazione dei costi del Centro assistenza tecnica e controllo qualità
sui Reparti di lavorazione e quantifichi l’importo dei costi riversati.
Secondo la successione delle fasi di lavorazione si hanno
- lavorazione per reparti, quando le macchine di uno stesso tipo sono raggruppate in reparti e i
prodotti in corso di lavorazione passano da un reparto all’altro (normalmente questa
organizzazione è effettuata per i lavori su commessa)
- lavorazioni per fasi, quando le varie macchine sono poste in linea, in modo che i prodotti in
lavorazione passino direttamente da una macchina alla successiva (vi possono essere industrie
con lavorazioni monolinee (quando tutti i prodotto si accodano sulla stessa linea); convergenti
(quando le materie convergono sull’unica linea finale di costruzione o di montaggio); divergenti,
quando a una linea di entrata corrispondono deterse linee di prodotti (come nel caso della
distillazione del petrolio), plurilinee (quando ogni prodotto ha una sua linea dedicata).
Nel caso che ci occupa le lavorazioni avvengono per reparto, e l’identificazione dei centri di costo
diviene l’identificazione dei reparti, considerati centri di aggregazione dei costi di trasformazione.
La ripartizione in centri di costo risponde ad esigenze operative aziendali. Infatti:
- la conoscenza dei costi dei centri assume immediata importanza per le analisi sistematiche di
efficienza interna, soprattutto quando i centri di costo sono anche centri di responsabilità
- la formazione dei costi dei centri di costo rende più razionale lo stesso processo di imputazione
dei costi comuni, in quanto rende possibile l’impiego delle basi di reparto, senz’altro più
corrette delle basi di imputazione aziendali
I fattori produttivi assegnati a ciascun centro, che si dividono in:
- Diretti, se partecipano direttamente alle operazioni del centro e si ripartiscono a loro volta in
o Potenziali, rappresentati dal personale e dalle immobilizzazioni stabilmente asseganti, al
centro
o Non Potenziali, rappresentati dai materiali, dalle energie ecc.
- Indiretti, che, in quanto tali non possono essere riferiti direttamente ai prodotti e vengono pertanto
imputati a centri di costo.

Il Centro assistenza tecnica e controllo qualità ha i seguenti costi.
Costi indiretti sostenuti nel centro assisteza tecnica e controllo qualità manodopera
indiretta 54.000; manutenzione 18.000; altri costi per servizi 12.000

Trattandosi di costi indiretti, come dicevamo vanno imputati sui reparti (che sono i centri di costo)
come segue.
Costi indiretti sostenuti nel centro assisteza tecnica e controllo qualità

Tot. Reparto A Reparto B Reparto C
Manodop. indiretta 54.000 18.000 18.000 18.000
manutenzione 18.000 6.000 6.000 6.000
altri costi per servizi 12.000 4.000 4.000 4.000


b. calcoli il costo di ogni commessa
Prima di calcolare il costo per ogni commessa bisogna ripartire i costi totali sostenuti per la
lavorazione delle tre commesse su ciascun reparto: sommiamo le unità prodotte nei tre reparti, dividiamo il costo per tale importo e poi moltiplichiamo per le unità di ciascun reparto.

Questo lo schema
Costi Totali Reparto A Reparto B Reparto C Totali
N. Unità Per Reparto 12.000 8.500 15.000 35.500
Costi indiretti contabilizzati
nei Reparti di lavorazione

Materie sussidiarie 376.000 92.000 160.000 124.000
Manodopera indiretta 270.000 66.000 115.000 89.000
Altri costi industr. 500.000 124.000 212.400 163.600
Costi indiretti sostenuti nel
centro assisteza tecnica e
controllo qualità
manodopera indiretta 54.000 18.000 18.000 18.000
manutenzione 18.000 6.000 6.000 6.000
altri costi per servizi 12.000 4.000 4.000 4.000

costi totali sostenuti per la
lavorazione delle tre commesse
Materie Prime 1.450.000 490.140,85 347.183,10 612.676,06 1.450.000,00
Lavoro 680.000 229.859,15 162.816,90 287.323,94 680.000,00

Quindi
Costi Totali Reparto A Reparto B Reparto C
N. Unità Per Reparto 12.000 8.500 15.000
Materie sussidiarie 376.000 7,67 18,82 8,27
Manodoperaindiretta 270.000 5,50 13,53 5,93

Altri costi industr. 500.000 10,33 24,99 10,91
Manodopera indiretta 54.000 1,50 2,12 1,20
manutenzione 18.000 0,50 0,71 0,40
altri costi per servizi 12.000 0,33 0,47 0,27
Materie Prime 1.450.000 41,43 41,43 41,43
Lavoro 680.000 19,43 19,43 19,43
Somma 86,69 121,49 87,83

Svolgimento del punto 1.

1. Presentare il Budget economico redatto da Alfa spa per l’esercizio 2009, corredato dai budget delle vendite, della produzione e degli investimenti fissi, considerando che la società prevede un incremento delle vendite del 4%.
Sappiamo che nel 2008 è stato realizzato un utile di 5.060.000, tale utile va suddiviso nei tre reparti per le vendite realizzate nel 2008. Prendiamo ad esempio il reparto A, avremo:
5.060.000 * 35.500 / 12.000 = 12.480. Si prevede una crescita delle vendite del 4%, ciò implica che ogni vendita debba essere accresciuta di tale percentuale. La previsione di vendita complessiva ammonta quindi a 36.920 pezzi. L’utile per il 2009 – lasciando invariati i costi fissi sarà dato da 35.500 : 5.060.000= 36.920:X.

N.B. non avendo calcolato né lo Stato Patrimoniale, né il Conto Economico, non abbiamo
considerato dati relativi agli ammortamenti.

Reparto A Reparto B Reparto C Somma
Vendite 2008 12.000 8.500 15.000 35.500
Previsione crescita 4% 12.480 8.840 15.600 36.920
--------------------- ------------ ------------ ------------ ------------ ------------
Utile 2008 5.060.000 1.710.423 1.211.549 2.138.028 5.060.000
Previsione 2009 con
aumento vendite del
4% 5.262.400 1.778.839 1.260.011 2.223.549 5.262.400

Ricapitolando, per “gestire” la parte obbligatoria è necessario calarsi all’interno di un’azienda. Il Ministero fa finta che non ci siano altri problemi, la recessione, le difficoltà di avere credito. Spara a zero su temi già previsti nel 1968 con la Partita Zoppa.
correttamente un’azienda è necessario programmarne l’attività. Programmare significa:
- fissare gli obiettivi fondamentali o strutturali a cui l’azienda deve tendere e che sono sempre obiettivi a lungo
termine
- fissare le tappe intermedie (obiettivi strumentali) che sono normalmente di breve periodo
- stabilire un programma di attività che sia compatibile con gli obiettivi strutturali e strumentali
- controllare e valutare periodicamente la congruenza dell’azione rispetto al programma e agli obiettivi
Il controllo di gestione costituisce un’attività propria della direzione d’impresa. Esso può essere attuato in modo corretto
soltanto disponendo di un efficiente sistema informativo idoneo a fornire in tempo reale dati, quantitativo monetari,
aggiornati su quanto avviene in azienda ad es. il volume dei ricavi conseguiti dall’inizio dell’esercizio, l’ammontare
delle vendite di un determinato prodotto in un determinato periodo o in una data area.
Gli strumenti contabili del controllo sono:
1. CO.GE
2. COA
3. Budget

Il budget, con il connesso sistema di reporting e con l’analisi degli scostamenti, si affianca alla COGE e alla COA a
supporto dell’attività direzionale. Queste ultime, infatti, forniscono i dati reali relativi rispettivamente all’azienda nel
suo complesso e alle sue singole parti da confrontare con quelli programmati (dati standard) contenuti nel budget.
I costi del centro di assistenza tecnica è stato ripartito su base multipla prendendo come base di riparto per la
manodopera indiretta i costi della manodopera indiretta dei reparti in quanto più rispondente a un criterio omogeneo
mentre gli altri costi sono stati imputati in base ai costi industriali.
I costi dei reparti sono stati imputati in base al costo primo tenendo presente del percorso che ciascuna commessa ha
effettuato. La commessa 1 viene lavorata nei reparti A, B e C; la commessa 2 nei reparti A e B; la commessa 3 nei
reparti B e C.

Costi Commessa 1 Commessa 2 Commessa 3 Totali
Materie prime 490.140,85 347.183,10 612.676,05 1.450.000
Manodopera diretta 229.859,15 162.816,90 287.323,95 680.000
Costo primo 720.000,00 510.000,00 900.000,00 2.130.000

Unità 12.000 + 8.500 + 15.000 = 35.500

Materie prime
1.450.000 : 35.500 = 40,85
Commessa 1 = 40,85 x 12.000 = 490.140,85
Commessa 2 = 40,85 x 8.500 = 347.183,10
Commessa 3 = 40,85 x 15.000 = 612.676,05
Totale 1.450.000,00
Manodopera
680000 : 35.500 = 19,15
Commessa 1 = 19,15 x 12.000 = 229.859,15
Commessa 2 = 19,15 x 8.500 = 162.816,90
Commessa 3 = 19,15 x 15.000 = 287.323,95
Totale 680.000,00

Costi Reparto A Reparto B Reparto C Totale
Materie sussidiarie 92.000,00 160.000,00 124.000,00 376.000,00
Manodopera indiretta 66.000,00 115.000,00 89.000,00 270.000,00
Altri costi industriali 124.000,00 212.400,00 163.600,00 500.000,00
C. ass. manodopera 13.200,00 23.000,00 17.800,00 54.000,00
C. ass. manut. Servizi 7.440,00 12.744,00 9.816,00 30.000,00
Totale costi di reparto 302.640,00 523.144,00 404.216,00 1.230.000,00

Manodopera
54.000 : 270.000 = 0,20
Reparto A = 0,20 x 66.000 = 13.200,00
Reparto B = 0,20 x 115.000 = 23.000,00
Reparto C = 0,20 x 89.000 = 17.800,00
Totale 54.000,00

Manutenzione e costi per servizi
18.000 + 12.000 = 30000
30.000 : 500.000 = 0,06
Reparto A = 0,06 x 124.000 = 7.440,00
Reparto B = 0,06 x 212.400 = 12.744,00
Reparto C = 0,06 x 163.600 = 9.816,00
Totale 30.000,00

Costi Commessa 1 Commessa 2 Commessa 3 Totali
Costo primo 720.000,00 510.000,00 900.000,00 2.130.000,00
Reparto A 177.155,12 125.484,88 - 302.640,00
Reparto B 176.837,41 125.259,83 221.046,76 523.144,00
Reparto C 179.651,56 - 224.564,44 404.216,00

Costo industriale 1.253.644,09 760.744,71 1.345.611,21 3.360.000,00

Reparto A
Costo primo Commessa 1 e commessa 2 = 720.000 + 510.000 = 1.230.000
302.640 : 1.230.000 = 0,25
Commessa 1 = 0,25 x 720.000 = 177.155,12
Commessa 2 = 0,25 x 510.000 = 125.484,88
Totale 302.640,00
Reparto B
Costo primo Commessa 1, commessa 2 e commessa 3 = 2.130.000
523.144 : 2.130.000 = 0,25
Commessa 1 = 0,25 x 720.000 = 176.837,41
Commessa 2 = 0,25 x 510.000 = 125.259,83
Commessa 3 = 0,25 x 900.000 = 221.046,76
Totale 523.144,00
Reparto C
Costo primo Commessa 1 e commessa 3 = 720.000 + 900.000 = 1.620.000
404.216 : 1.620.000 = 0,25
Commessa 1 = 0,25 x 720.000 = 179.651,56
Commessa 3 = 0,25 x 900.000 = 224.564,44
Totale 404.216,00


Dato che l’azienda svolge attività industriale ipotizziamo che le immobilizzazioni siano circa il 55% dell’attivo.
Si suppone un'azienda con 100 dipendenti costituita da circa 5 anni; accantoniamo mediamente 1.500 euro per
dipendente; considerando una rivalutazione per 5 anni di circa 400 euro avremo debiti per TFR:
1.500 x 100 dipendenti = 150.000
150.000 x 5 anni = 750.000
400 x 100 dipendenti = 40.000
750.000 + 40.000 = 790.000
Ipotizziamo un ROE del 12% quindi:
100 : 112 = x : 24.400.000
x = 21.800.000 circa
quindi utile d’esercizio = 21.800.000 x 12% = 2.616.000

STATO PATRIMONIALE
A) Crediti v/soci 0 A) Patrimonio netto
B) Immobilizzazioni - Capitale sociale 19.184.000
I. Immateriali 2.500.000 - Riserve 2.600.000
II. Materiali 19.500.000 - Utile d'esercizio 2.616.000
C) Attivo circolante B) Fondi rischi e oneri 122.000
I. Rimanenze 8.500.000 C) Trattamento fine rapporto 790.000
II.Crediti 9.464.000 D) Debiti 14.674.000
III. Disponibilità liquide 24.000 E) Ratei e risconti 14.000
D) Ratei e risconti 12.000
Totale attivo 40.000.000 Totale passivo 40.000.000

Ipotizziamo un tasso di rotazione degli impieghi di 2,6 avremo i ricavi di vendita uguali a 104.000.000 di euro; per
determinare il valore della produzione dovremo ipotizzare la variazione delle rimanenze di prodotti, semilavorati, altri
ricavi e proventi, costruzioni in economia ecc. Ipotizzeremo il valore della produzione in 121.000.000 di euro.

CONTO ECONOMICO
A)Valore della produzione 121.000.000
B) Costi della produzione 115.940.000
Totale (A-B) 5.060.000
C) Risultato gest. finanz. -240.000
E) Risultato gest. straord. 96.000
Utile al lordo imposte 4.916.000
Imposte d'esercizio 2.300.000
Utile netto d'esercizio 2.616.000

Punto n. 2
Tabelle tratte dalla Nota Integrativa
Movimentazioni intervenute nelle immobilizzazioni
Costo storico Fondo ammortamento Valore di bilancio
Costi di ricerca
Importi al 31/12/n-1
Acquisti 3.000.000
Quota di ammortam. 500.000
Importi al 31/12/n 3.000.000 500.000 2.500.000

Impianti
Importi al 31/12/n-1 21.000.000 6.800.000
Acquisti 2.000.000
Quota di ammortam. 2.200.000
Importi al 31/12/n 23.000.000 9.000.000 14.000.000

Attrezzature
Importi al 31/12/n-1 8.200.000 1.750.000
Quota di ammortam. 950.000
Importi al 31/12/n 8.200.000 2.700.000 5.500.000

Ipotizziamo un'aliquota media per gli impianti del 15% e per le attrezzature del 12%
Movimentazioni intervenute nel patrimonio netto
Capitale sociale Riserve Utile d'esercizio Totale
Importi al 31/12/n-1 19.184.000 2.535.000 21.719.000
Destinazione utile n-1 2.200.000 2.200.000
- attribuzione riserve 65.000 -65.000 0
- dividendi -2.135.000 -2.135.000
Utile al 31/12/n 19.184.000 2.600.000 2.616.000 24.400.000


Movimentazioni intervenute nei Debiti per TFR
Descizione Valore al 31/12/n-1 Importo liquidato nell'anno n Importo maturato anno n Valore al 31/12/n
633.400 3.400 160.000 790.000


Movimentazioni intervenute nei Debiti a m/l termine
Importi al 31/12/n-1 Aumenti Diminuzioni Importi al 31/12/n
Mutui passivi 4.500.000 1.300.000 600.000 5.200.000

martedì 16 giugno 2009

Il Pof 2008-2009 del "Giacomo Leopardi"

Il Piano dell’Offerta formativa, a.s. 2008-2009



Calendario scolastico
Il giorno 15 settembre 2008 avranno inizio le lezioni nel nostro Istituto che termineranno il 12 giugno 2009, per un totale, tenuto conto dei giorni di festività e di sospensione obbligatoria delle attività didattiche, di 207 giorni utili per lo svolgimento delle attività medesime.
Il calendario delle festività, in conformità alle disposizioni vigenti, è il seguente:
- tutte le domeniche;
- 1° novembre: Festa di tutti i Santi;
- 8 dicembre: Immacolata Concezione;
- 25 dicembre: Natale;
- 26 dicembre: Santo Stefano;
- 1° gennaio: Capodanno;
- 6 gennaio: Epifania;
- 13 Aprile: Lunedì dopo Pasqua;
- 25 aprile: Anniversario della Liberazione;
- 1° maggio: Festa del lavoro;
- 2 giugno: Festa nazionale della Repubblica;
- Festa del Santo Patrono.
La sospensione delle lezioni è stabilita nei seguenti periodi:
- dal 22 dicembre 2008 al 6 gennaio 2009: vacanze natalizie;
- dal 06 Aprile 2009 al 11 Aprile 2009: vacanze pasquali.

Il voto di condotta
Tra le novità più importanti introdotte in questo anno scolastico dal Ministero della Pubblica Istruzione, spicca la reintroduzione del voto di condotta. Il comportamento degli studenti, valutato dal consiglio di classe, concorrerà alla valutazione complessiva e – a differenza di quanto accade finora – potrà determinare, se insufficiente, la bocciatura. Inoltre, ai fini dell’ammissione all’esame di Stato, è prevista la riduzione fino a un massimo di 5 punti del credito scolastico. Il voto in condotta, quindi, inciderà sulla pagella degli studenti.

1) Piano dell'Offerta Formativa




Premesse


II Piano dell'Offerta Formativa (POF) è la risposta che la Scuola offre all'esi­genza educativa dei genitori e dei ragazzi, secondo il proprio progetto educati­vo e in armonia con i principi della Costituzione, ai sensi delle disposizioni del DPR n° 275/1999 (art. 3) e della legge sulla parità n° 62/2000 in base alla quale l'Istituto ha acquisito lo status di istituzione paritaria.Il testo offre inoltre la flessibilità di formazione nell'ambito dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, riconosciuta dalla legge n° 59/1997.1.1)




La nostra Offerta Formativa




II Piano della nostra Offerta Formativa prevede:


- la presentazione della scuola e delle caratteristiche strutturali dell'Istituto;


- le caratteristiche delle identità sociali e la domanda di formazione del territo­rio in cui la scuola opera;


- progetto e finalità educative, che mettono al centro l'alunno e le sue esigenze, al fine di assicurargli il possesso delle competenze al termine del corso di studi;


- l'organizzazione della didattica, che con la presentazione della programma­zione può prevedere piani di studio personalizzati tesi alla valorizzazione delle facoltà intellettuali dell'alunno;


- le risorse, definite in persone, strutture e attrezzature messe a disposizione della scuola a favore degli utenti;


- la valutazione, intesa come fase successiva alla realizzazione del percorso didattico e tramite la quale si incoraggia l'alunno a proseguire il suo iter formativo dopo aver verificato se i risultati corrispondono alle aspettative;




- il Progetto Educativo d'Istituto (Pei).




La Scuola




L'Istituto Tecnico Commerciale Paritario "Giacomo Leopardi" si trova in Via del Pettirosso,1-3;
- cap. 00169 Roma;- tel. 06.26.53.55 - fax 06.26.30.19 - E-mail: ist.leopardi@email.it
- indirizzo sito: http://http://www.istitutogiacomoleopardi.it/; - blog: http://www.istitutogiacomoleopardi.blogspot.com/.




Storia dell'Istituto


Dagli anni '70 la scuola ha attuato un primo processo di innovazione metodologico-didattico e con l'anno scolastico 1999/2000 l'Istituto è passato dalla speri­mentazione autonoma e all'adozione di nuovi progetti con la legge sulla parità. Inoltre l'Istituto ha ottenuto la Certificazione di Qualità secondo la Norma UNI EN ISO 9000: 2000 già dall'anno scolastico 2003-2004.


La scuola si è impegnata a porre al centro dell'attenzione il percorso formativo dell'alunno in quanto persona, tenendo conto delle profonde trasformazioni sociali, economiche e civili.


2.1) II territorioL'Istituto Tecnico Commerciale Paritario "Giacomo Leopardi" ha una sede unica in Via del Pettirosso, 1/3 nel quartiere di Torre Maura, in prossimità del Grande Raccordo Anulare. La collocazione dell'edificio, vicino alla Via Casilina, consente collegamenti ottimali con le zone del Centro di Roma; per la presenza di autobus di linea e tram, le cui fermate si trovano nei pressi dell'edi­ficio scolastico.


2.2) La strutturaII prestigioso Istituto, che vanta anni di qualificato insegnamento e di servizio nella zona in cui svolge la sua attività educativa e didattica, segue il progetto IGEA, ed è strutturato in un corso base antimeridiano unitamente a corsi pome­ridiani e serali.L'Istituto occupa il 1°, 2° e 3° piano dell'edificio che lo ospita; al 1° piano si trova la segreteria didattica mentre le aule per lo svolgimento dell'attività didat­tica sono situate al 2° e 3° piano. L'Istituto è provvisto di due laboratori: il labo­ratorio di informatica, (con collegamento in rete e stampanti) e il laboratorio di fisica e chimica (gabinetto scientifico), nonché di una aggiornatissima biblioteca.


3) II rilevamento della domanda di formazioneL'analisi della domanda di formazione del territorio è finalizzata a soddisfare fabbisogno educativo di alunni e genitori per impedire l'analfabetismo di ritorno. L'età degli alunni che costituiscono il bacino di utenza della nostra Scuola compresa in una fascia di età che va dai 14 ai 20 anni per quanto riguarda corso antimeridiano, mentre i corsi pomeridiani e serali sono frequentati prevalentemente da adulti.Gli allievi vivono prevalentemente con entrambi i genitori, tranne che nel caso di famiglie in cui i coniugi sono separati; godono talvolta di eccessivi spazi autonomia; a scuola sono in grado di comunicare e di relazionarsi correttamente.


4) Le finalità educativeLa Scuola si pone dalla parte dei ragazzi fornendo loro, attraverso i servizi e formulazione del Progetto, l'apertura alle realtà sociali; l'educazione a] responsabilità personale e verso gli altri; lo stimolo al dialogo; il rispetto di vai ri quali la giustizia e la solidarietà; la qualità di un insegnamento volto alle lo esigenze personali; la possibilità di una maturazione culturale che possa ap loro le porte del lavoro.


5) La didattica e la programmazioneLa programmazione è la fase più importante dell'organizzazione didattica e ha lo scopo di condurre il giovane a valorizzare le proprie capacità intellettuali con il successivo raggiungimento degli obiettivi relativi alla comunicazione e comportamento.L'adempimento del Progetto, dal punto di vista educativo e formativo, è assicurato attraverso interventi didattici ed extradidattici, extrascolastici o promossi da soggetti o agenzie esterne alla Scuola.In conformità alla legge sulla autonomia scolastica, il nostro Istituto è in grado di offrire attraverso la programmazione un ulteriore servizio con la formula­zione di piani di studi personalizzati.La programmazione consta di unità di apprendimento disciplinari e pluridisciplinare, all'interno delle quali i docenti programmano le strategie didattiche, i tempi di attivazione, i criteri e gli strumenti di controllo, verifica e valutazione. Di regola all'apertura dell'Anno Scolastico, dopo aver valutato la situazione ini­ziale degli alunni, i docenti presentano un percorso annuale standard, che viene depositato in segreteria; al termine dell'anno scolastico, i docenti presentano, nella programmazione finale, i risultati conseguiti dai singoli alunni e descrivo­no il percorso compiuto.


5.1) DisciplineMaterie di Studio


Religione/Alternativa


Lingua e Lettere Italiane


Storia


Prima Lingua Straniera


Seconda Lingua Straniera


Matematica e Laboratorio


Scienza della Materia e Laboratorio


Scienze della Natura


Diritto ed Economia


Trattamento testi e dati


Geografia Economia


Economia Aziendale e Laboratorio


DirittoEconomia Politica


Scienze delle Finanze


Educazione Fisica


Area di progetto


6) Le risorse


La gestione delle risorse del personale, degli immobili e delle attrezzature viene fatta secondo il Progetto educativo e con la dovuta trasparenza ai sensi delle dis­posizioni della legge n°62/2000, in modo da coinvolgere tutte le componenti della comunità educativa della Scuola.


6.1) II personaleAi sensi della legge 62/2000, nel nostro Istituto svolge servizio personale docen­te fornito del titolo di abilitazione o iscritto ai corsi della S.S.I.S.


6.2) Immobili, strutture, attrezzatureAi sensi della lettera b), comma 4, legge n° 62/2000, l'Istituto è dotato di loca­li, arredi e attrezzature didattiche conformi alle norme vigenti. Ai fini della trasparenza amministrativa, ai sensi dell'art. 1, comma 4, lettera a), legge n° 62/2000, viene indicato:


- la gestione amministrativa dell'Istituto è affidata ad un Amministratore Unico;


- il personale è assunto e retribuito dal Gestore, che detta le relative condizioni e da la retribuzione;


- nel rendiconto amministrativo risultano tutte le voci riguardanti la gestione della Scuola, comprese quelle delle attività extrascolastiche.


7) La valutazioneLa valutazione, presupposto essenziale della progettazione, è in grado di rispon­dere adeguatamente ai bisogni educativo-didattici degli alunni e delle loro fami­glie, poiché in essa confluiscono i risultati conseguiti nelle singole discipline in termini di conoscenze, abilità e competenze. Essa riguarda infatti:


- gli esiti educativo-didattici dell'alunno (conoscenze, abilità e competenze),- l'intervento didattico offerto (programmazione globale e piano di studi perso­nalizzato),


- la qualità del sistema scuola.


7.1) La valutazione di fine anno


Al termine di ciascun anno di corso gli alunni saranno ammessi alla classe suc­cessiva, in base alle competenze e alle abilità dimostrate nel corso dell'anno scolastico.


Agli alunni che presentano insufficienze nella preparazione, verranno offerte attività di recupero secondo le modalità stabilite dal collegio dei docenti di anno in anno e tempestivamente comunicate alle famiglie.


Nel triennio, al termine di ciascun anno di corso all'alunno viene attribuito il credito scolastico, che esprime il livello delle conoscenze acquisite e degli obiet­tivi conseguiti.


8) II Progetto Educativo d'Istituto (PEI)II Progetto Educativo d'Istituto contiene le scelte educative, organizzative e i criteri di utilizzazione delle risorse del nostro Istituto per ogni anno scolastico. Principio ispiratore del Progetto è la Costituzione negli articoli che trattano l'u­guaglianza, l'imparzialità e l'obiettività con cui agiscono i soggetti erogatori del servizio scolastico nei confronti degli utenti e l'accoglienza che la scuola si impegna a favorire per ottenere l'inserimento e l'integrazione dei giovani nel mondo del lavoro e , più in generale, nella società.


Per raggiungere questi obiettivi la scuola rispetta le scelte educative delle fami­glie e garantisce la regolarità e continuità del servizio e delle attività educative, nel rispetto dei principi e delle norme sancite dalla legge.


8.1) La formazione: obiettivi e finalitàLa formazione è competenza e compito della comunità educativa, finalizzata ad assicurare un adeguato livello di qualità della scuola. Si ritiene indispensabile il raggiungimento di alcuni obiettivi minimi, quali instaurare un rapporto di dia­logo con gli alunni, il rispetto della scuola come istituzione, la partecipazione costruttiva alla vita della classe.


Le finalità saranno dunque, per citarne alcune, l'educazione alla responsabilità personale e verso gli altri, lo sviluppo del senso di solidarietà e l'educazione alla tolleranza. In questo quadro si inseriscono le attività parascolastiche come le visite guidate alle aziende ed ai centri industriali di Roma e Provincia, finaliz­zate ad instaurare un rapporto scuola - lavoro tra le aziende e gli allievi. La formazione nella nostra scuola viene così progettata:- individuazione delle competenze necessarie al fine di progettare programmaree attuare il Piano dell'Offerta Formativa- raggiungimento delle competenze e delle abilità insite nel P.O.F.;- ricerca del personale qualificato alla realizzazione della formazione educativa.


8.2) La strategia: il comportamento dei Docenti


Al fine del conseguimento degli obiettivi individuati nel POP, i Docenti sono tenuti:- a comunicare agli alunni tempi e modi di svolgimento dei programmi;- a trovare le strategie opportune per suscitare l'interesse dell'alunno;- a incoraggiare l'alunno ad aver fiducia nelle proprie capacità;- a potenziare la partecipazione, stimolando interventi, discussioni e proponen­do situazioni di apprendimento nuove;- a garantire e pretendere rispetto da parte di tutti, delle regole vigenti nel Regolamento d'Istituto;- a pretendere con interventi fermi e rigorosi il rispetto delle cose, persone e ambienti scolastici;- a consentire agli alunni di uscire dalla classe durante le lezioni solo in caso di necessità e nei limiti stabiliti (è permessa l'uscita durante la 2°, 5° e 6° ora).


8.3) La comunicazione: Studenti e Genitori


All'interno del contratto formativo d'Istituto l'Allievo deve:


- conoscere gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo;


- conoscere il percorso per raggiungerli;


- conoscere i programmi e le relative fasi di lavoro.


Il Docente deve;


- manifestare la propria offerta formativa;- motivare il proprio intervento didattico;


- esplicitare le strategie, gli strumenti della verifica ed i criteri della valutazione.


Il Genitore deve:


- conoscere l'offerta formativa;- esprimere pareri e proposte;- collaborare nelle attività su specifiche competenze.


Per le comunicazioni scuola-famiglia si indicano le seguenti occasioni:


- l'ora di ricevimento che ogni docente comunica dopo l'entrata in vigore del­l'orario definitivo;


- un incontro pomeridiano a trimestre al fine di facilitare il colloquio con quei genitori che si trovano nell'impossibilità di recarsi in Istituto durante l'ora di ricevimento;


- la consegna della pagella trimestrale per informare la famiglia sull'andamento didattico dei propri figli;


- l'informazione con lettera, sia delle iniziative riguardanti interventi di recupe­ro, di sostegno, sia dei problemi legati all'irregolarità della frequenza o a provvedimenti disciplinari.


9) La Carta dei Servizi


9.1) Frequenza


Preoccupazione primaria dell'Istituto è che il diritto - dovere di frequenza venga salvaguardato con:- una scrupolosa osservanza del calendario scolastico ministeriale;


- un accurato, capillare e tempestivo controllo delle assenze- in una costante e pronta comunicazione alle famiglie.


9.2) Partecipazione, Efficienza, Trasparenza


La Scuola promuove e favorisce la partecipazione delle varie componenti (Docenti, Genitori, Allievi) alla conduzione e al controllo del buon andamento dell'attività didattica, culturale, sportiva e formativa della scuola stessa.Le strutture di partecipazione (Collegio dei Docenti, Organi di ValutazioneCollegiale, Assemblee dei Genitori, ecc..) mirano a creare le condizioni idealiper una sempre maggiore corresponsabilità alla vita scolastica, sviluppandola collaborazione tra Docenti, Allievi e Genitori.


La Scuola garantisce pertanto la più ampia possibilità di comunicazione con lefamiglie:


- con la programmazione di orari fissi di colloquio;


- con le assemblee dei genitori;- con la possibilità di incontro e di colloquio con la presenza contemporanea di tutti i Docenti per tre volte l'anno;


- con la consegna dei documenti di valutazione degli alunni entro tre giorni dal termine delle operazioni di scrutinio da parte del Preside o dei Docenti incaricati.


10) Organizzazione scolastica
Colloqui con il Preside: previo appuntamento.


Colloqui con i Docenti: secondo gli orari esposti in bacheca e tenendo conto anche della disponibilità dei genitori.


La scuola apre alle ore 8.00 e le lezioni iniziano alle ore 8.30.


La retta scolastica copre dieci mensilità e ad essa si aggiunge la quota di iscri­zione; dalla retta sono escluse le tasse degli Esami di Stato.


L'Amministrazione è aperta tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.


La Segreteria è aperta tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (escluso il pomeriggio di sabato).


E' assicurata la possibilità di sbrigare all'istante le pratiche di Segreteria senza necessità di prenotazioni, di lunghe attese o di ritorni.


La Scuola assicura all'utente l'immediatezza del contatto telefonico sia con la Direzione sia con la Presidenza e la Segreteria.


La dislocazione dell'ingresso e degli uffici garantisce all'utenza immediate informazioni e veloce disbrigo delle varie pratiche.


11) Condizioni AmbientaliLa scuola ritiene che sia fortemente educativo per l'alunno presentare gli ambienti accoglienti, puliti e funzionali. In particolare si preoccupa dell'igiene degli ambienti (specialmente dei servizi igienici) e della loro periodica manu­tenzione.


L'Istituto si impegna ad educare gli alunni al rispetto dei locali e delle attrezza­ture, in modo che sia bandito ogni atto di vandalismo, favorendo in tal senso un serio impegno culturale tramite l'ordine e la disciplina.

Il blog dell'"Istituto Paritario Giacomo Leopardi "

ISTITUTO PARITARIO "GIACOMO LEOPARDI" DI ROMA
di Roberto Maurizio

A causa di motivi strutturali, il blog già esistente su Google aveva subito dei "rallentamenti". Per essere più pronti a soddisfare le esigenze dei nostri lettori, riapriamo con un nuovo blog, con la stessa veste grafica, ma con molte più informazioni e notizie. Grazie per la vostra attenzione.